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Cosa succede quando un fan di Madonna diventa egli stesso
un fenomeno della musica pop?
MadonnaTribe ha avuto il piacere di incontrare Ari
Gold, il ragazzo del bronx che si è trasformato
in un cantante pop e R&B di successo e che, da astro
nascente della musica, ci racconterà "what it
feels for a fan".
Ari ci parlerà anche dell'influenza che persone come
Madonna hanno avuto nella società in cui viviamo
in quest'intervista esclusiva che presenta anche in anteprima
il nuovissimo servizio fotografico realizzato da Marco
Carocari durante il recente Ar Gold European Tour.
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MadonnaTribe: Ciao
Ari, benvenuto su MadonnaTribe.
Hai iniziato a muovere i primi passi della tua
carriera cantando alcuni jingles di cartoni animati per
bambini, prestando la tua voce a personaggi dei cartoons
e cantando insieme ad artisti del calibro di Diana Ross.
Quali ricordi hai di questo periodo?
Ari Gold:
Mi piaceva cantare questi jingles e mi piaceva il fatto
di poter uscire prima da scuola per andarli a incidere.
Non è che mi piacesse sempre portarmi i compiti
da fare dietro e frequentando una scuola speciale scuola
(Yeshiva - la scuola parrocchiale ebrea) a volte era dura…
MT: C’è un lavoro di quel
periodo che ricordi con particolare piacere?
AG: Adoravo prestare la voce a Bannee
nel cartone animato "Jem and the Holograms".
Ero un fan già da prima di avere la parte.
Mi sono molto divertito anche quando ho doppiato Sybil
Sadie per la Cabbage Patch Kids Records.
Diana Ross mi disse che adorava la mia voce e non sapeva
fossi io a cantare fino a quando gliel’ho detto!
MT: Durante gli anni hai cambiato spesso
look e stile.
Quanto è importante il look e come descriveresti
il tuo stile?
AG: La gente di me dice che sono un camaleonte
in fotografia.
E la cosa divertente è che non credo di fare poi
così tanto per cambiare look. Semplicemente finisco
per apparire in modo diverso ogni volta, sono una di quelle
persone con una faccia così. Anche Madonna ha questa
caratteristica.
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Ma
la moda mi piace e mi piacciono i bei vestiti e a volte
è divertente per una sessione fotografica o uno spettacolo
indossare cose che non potresti mai portare nella vita di
tutti i giorni.
Il mio look lo definisco "shtetle fabulous!" (shtetle
è un termine yiddish per indicare un villaggio, una
piccola città). E' un misto
di hip hop, gay boy fashion e streetwear newyorkese.
MT: Hai descritto "Fan-tastic"
- una delle canzoni del tuo ultimo album - come “un
inno alle dive gay della musica, in particolare a Madonna”.
Puoi raccontarci qualcosa in più su questa canzone,
che tra l'altro inizia con le stesse parole di "Lucky
Star", e di ciò che rappresenta per te?
AG: Volevo scrivere una canzone che esprimesse
quanto è stata importante una persona come Madonna
per qualcuno come me. Quello che voglio dire é che
sarei probabilmente ancora perso da qualche parte nella
Yeshiva se Madonna non mi avesse mostrato come fosse una
cosa normale essere gay e amare la persona che amo. Mi ha
spinto a non avere paura e a fare quello che mi piace -
non importa cosa questo sia.
Gli omosessuali hanno un rapporto molto profondo con le
proprie "divas"e non è qualcosa da prendere
alla leggera!
E' qualcosa che fa davvero parte della nostra crescita personale.
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E in un certo senso è come se avessi incorporato
Madonna dentro il mio essere e ora la sua immagine è
come un angelo custode per me. Per questo motivo la canzone
parte con “You must be my lucky star”. So
che è qualcosa a cui molte persone possono rapportarsi.
MT: Madonna
è stata un modello per molte persone, possiamo
dire che il suo messaggio è sostanzialmente di
credere nei propri sogni e di lavorare sodo per ottenere
dalla vita quello che ci si è prefissato. In che
modo Madonna ha influenzato la tua vita?
AG: Prima che
ci fosse Madonna non avevo mai sentito niente a proposito
degli omosessuali. Non c'è dubbio che lei mi abbia
insegnato che é giusto esprimere la mia sessualità
nel modo in cui sento di farlo a patto che sia tra persone
adulte e consenzienti.
C’era un messaggio chiaro in tutto quello che faceva.
La sua musica e i suoi video sono stati modi di affermare
le sue convinzioni.
MT: Hai avuto l’occasione di incontrare
Madonna dietro le quinte del Rosie O’Donnell show.
Come è andata esattamente e come è stato?
AG:
Mi piacerebbe che fosse stato di più di quel che
è stato! Un mio amico lavorava allo show, le dissi
che mi piacevano i suoi stivali e lei disse "thank
you" con quella tipica voce che ti aspetti da Madonna.
E' chiaro che mi ha reso felicissimo ma sono sicuro che
lei non se ne ricorda nemmeno!
E' minuta come tutti dicono che sia. E' una cosa particolare
perchè sembra così imponente nelle sue foto
e sul palco e nei video. Io sono alto un metro e ottanto
e quindi mi rendo conto di quello che vuol dire. La gente
pensa spesso che sia molto più grosso di persona.
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MT: Oltre al Rosie O’Donnell hai
un’altra cosa in comune con Madonna: sei apparso anche
tu in copertina su W. Sei stato su innumerevoli riviste
negli ultimi anni, cosa si prova a diventare così
popolare e com'è il tuo rapporto con il successo?
AG: Questi
parallelismi tra me e Madonna sono interessanti!
E' la stessa cosa che fa il mio analista. Mi dice sempre
"come pensi che Madonna avrebbe affrontato questa situazione?"
Sono incredibilmente riconoscente per tutto il successo
che ho avuto ma sono anche sempre convinto che sia tutto
meritato perchè lavoro molto duramente e tutto quello
che ho ottenuto è stato frutto del mio lavoro senza
nessun aiuto di grandi case discografiche.
E questa è decisamente una bella cosa. Ho cominciato
anni fa a diventare questa sorta di pop star gay che sono
oggi mentre tutti mi dicevano che non avevo nessuna possibilità.
Per questo avere la possibilità di essere quello che
sono e dire le cose che dico e avere dei fan che rispondono
in modo così positivo è quanto di meglio avrei
potuto ottenere.
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MT: Il tuo video "Wave of You"
non è solo un omaggio a “Cherish” di
Madonna, ma anche al talento dello scomparso Herb Ritts.
Come hai avuto quest'idea?
AG: Stavo parlando del video con il mio
regista Guy Guido e volevo fare qualcosa in bianco e nero
e ambientato sulla spiaggia in tema con il testo della canzone.
Ho pensato che fosse una buona idea per girare un bel video
con un budget limitato.
Così a Guy venne in mente di rendere omaggio a Herb
Ritts, io sono un suo fan da sempre e così pensai
che fosse una buona idea - soprattutto perchè non
era più tra noi.
Credo anche che fosse interessante il fatto di aver reso
il suo lavoro ancor più "gaio" di quanto
già fosse perchè Ritts era gay ma
il suo lavoro era indirizzato generalmente al grande pubblico...
così in un certo senso abbiamo tirato fuori alcuni
degli elementi più "gai".
MT:
C'è qualcosa di divertente che è successo
sul set del video?
AG:
Girare il video é stato esplosivo.
Ricordo che ero in spiaggia
per le riprese e alcuni ragazzi si sono ingelositi per il
fatto che stessimo girando un video, e così si sono
messi a girarne uno loro, proprio di fianco a noi. E’
stato divertente.
MT:
Cosa ti piace di più nelle foto di
Herb Ritts?
AG:
Le immagini sono così classiche. La
luce naturale, l’ambientazione, la loro sensualità…
MT:
Se dovessi prendere una canzone di Madonna e farne una cover
per il tuo prossimo album, quale sceglieresti? Un classico?
La tua canzone preferita?
AG: Canto già qualcosa di "Lucky Star"
nella versione dal vivo di "Give Me All Your Love."
Ho anche fatto una versione acustica di "To Have and
Not To Hold", da "Ray of Light", che ha sempre
avuto un buon responso da parte del pubblico.
Alla fine della canzone faccio un pezzo della "Isla
Bonita" perché ha un "ba ba da ba ba"
simile.
Non
so se posso scegliere una canzone in particolare, ma "Like
A Prayer" é il mio album preferito. Mi piace
"The Look Of Love" dalla colonna sonora di "Who's
That Girl" e il mio concerto preferito è il
"Girlie Show".
MT: Recentemente hai fatto un tour per
diversi club europei per promuovere il tuo disco.
Sei stato in Francia, in Svizzera e in Italia.
Qual è la differenza tra il pubblico europeo e quello
americano? Ti sei divertito in giro per l'Europa?
AG: Gli europei apprezzano la musica come
nessun’altro al mondo.
In Europa mi sono trovato molto bene - è stato incredibile.
Penso che quello europeo sia un pubblico più aperto
alle novità. Penso che negli Stati Uniti la gente
presti troppa attenzione ai numeri e alle classifiche.
MT: Che cosa ha in serbo il futuro per
Ari? Quali sono i tuoi prossimi impegni professionali?
AG: Oltre a scrivere pezzi per il mio prossimo
disco, sto lavorando ad un album live, sono molto contento
di questo progetto perché penso che ci sia un'energia
particolare negli spettacoli dal vivo con la mia band che
voglio catturare e trasporre in un CD.
Sto anche lavorando ad un libro forografico, però
è più un Tour Book che "Sex" di
Madonna.
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E
un documentario sulla mia vita intitolato "“The
Making of a gay pop star". Immagino che sia il mio
“Truth or Dare”!
Sai che non mi viene sempre da pensare ai miei parallelismi
con Madonna, ma il solo fatto di fare quest’intervista
mi fa rendere conto di quanti altri ce ne siano!
MT:
Stai lavorando sodo per realizzare i tuoi sogni, quale consiglio
daresti ai giovani che non sanno ancora come mettere insieme
le proprie aspirazioni?
AG:
Ogni cosa è un processo ed un percorso.
Può darsi che tu non veda i risultati immediatamente
ma se continui a lavorare sodo alla fine sarai ricompensato.
Non puoi vedere sempre l'effetto che hai sulle persone.
La cosa più importante è semplicemente continuare
a lavorare. L'unica ragione per farlo é perché
ti piace - tutto il resto é un di più. Lascia
andare tutte le aspettative.
MT: Descrivi Ari Gold in una sola parola.
AG: Golden!
MT:
Grazie per essere stato con noi!
AG: Grazie!
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Copyright 2005 MadonnaTribe
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