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Con l'arrivo in libreria di Pier de' Soldi il 13
Ottobre si completa anche in Italia la prima serie di racconti
per bambini scritti da Madonna, che aveva avuto inizio con
Le Rose Inglesi nel Settembre 2003.
In occasione dell'uscita di questo quinto libro, MadonnaTribe
ha incontrato Valeria Raimondi, la responsabile
della collana "Kids" di Feltrinelli
che ha pubblicato in Italia queste storie per bambini (ma
anche per grandi), per ripercorrere le tappe di questa nuova
esperienza e per chiederle come sia stato tradurre i testi
inglesi di Madonna nella lingua dei Ciccone.
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MadonnaTribe:
Buongiorno Valeria e grazie per essere qui con noi su MadonnaTribe.
Ricorda come é iniziata questa esperienza con i racconti
per bambini di Madonna e quando Feltrinelli è stata
contattata pe la prima volta per occuparsi di questa serie
di libri?
VR: A capo di questa avventura si
è posto principalmente Nicholas Callaway, l'editore
americano di questi libri per bambini scritti da Madonna.
La nostra casa editrice é stata contattata qualche
anno fa alla fiera di Londra, in occasione della quale abbiamo
visionato dei manoscritti non definitivi sulla base dei
quali abbiamo sviluppato la nostra proposta.
L'approccio è stato sostanzialmente questo, e l'intenzione
dell'agente così come dell'editore originale era
quella di affidare questi libri a degli editori di profilo
alto, poco orientati verso il mercato ma più attenti
alla qualità.
Infatti, oltre a Feltrinelli per l' Italia, nel resto d'Europa
i diritti sono stati ceduti a editori molto seri, Gallimard
per la Francia, Hanser Verlag per la Germania, Penguin per
il Regno Unito e così via, che sono da considerare
editori di punta nei rispettivi paesi.
MT: Ricorda qual'è stata la sua
prima reazione nel veder associato il nome di un'artista
come Madonna a dei libri per bambini?
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VR: Credo sia stata un po' la reazione
di tutti che io ho però ovviamente superato per diversi
motivi: una sorta di incredulità mista a diffidenza
come se effettivamente Madonna avesse la presunzione di
potere e saper fare tutto.
In realtà quando mi sono trovata a leggere i manoscritti
ho trovato che fossero delle onestissime fiabe morali di
stampo piuttosto tradizionale, anzi dichiaratamente tradizionale
direi, e che le proposte degli illustratori fossero veramente
molto convincenti.
Insomma si profilava un ottimo prodotto e questo ha permesso
di superare alcune perplessità iniziali e di realizzare
così il progetto.
MT: Quale
idea si è fatta dello stile di Madonna come scrittrice?
Per chi conosce Madonna un po' più nel dettaglio
viene istintivo paragonare il modo di scrivere le canzoni
a quello di scrivere queste storie per bambini. Ha familiarità
con i testi delle sue canzoni, e ha potuto fare questo tipo
di paragone?
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VR:
Non sono una conoscitrice dei testi delle canzoni di Madonna
al punto di poterli paragonare a questi testi, ma conosco
bene i testi di questi libri perché li ho tradotti
personalmente e ne ho curato la pubblicazione.
Direi che sono dei testi molto semplici che contengono un
messaggio molto chiaro e anche molto centrale alla storia.
Per ciò che mi riguarda mi hanno ricordato molto
la fiaba tradizionale tedesca dove il fantastico si fonde
con il reale in maniera molto fluida e spontanea senza troppi
stupori da parte dell'eroe che si trova a vivere questa
esperienza magica.
Questi racconti riflettono molto quest'impronta e come Madonna
stessa dice si rifanno a storie della Kabbalah che sono
più o meno delle storie che ritroviamo in quasi tutte
le culture che vogliono convogliare un messaggio molto chiaro
ed esemplare ai bambini.
MT: Lavorando a questa serie di libri ha avuto
modo di farsi un'idea del perché Madonna possa aver
desiderato scrivere queste storie?
VR: Credo che le motivazioni siano
sostanzialmente quelle che lei stessa ha dichiarato nella
conferenza stampa di presentazione delle Rose Inglesi,
il passare ad uno stadio diverso della propria esistenza
e trovarsi quindi nella condizione di madre e di persona
più grande rispetto a tempo prima, il voler lasciare
un messaggio, voler dir qualcosa anche nel mondo della letteratura
infantile.
MT: Tutto questo
lavoro ha cambiato in qualche modo l'opinione che ha di
Madonna come artista?
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VR:
Ho sempre stimato Madonna come una grande professionista.
Ho avuto modo di incontrarla alla presentazione di questi
libri e mi sono convinta sempre di più di questo,
è una persona molto seria in quello che fa.
Nonostante i libri non siano stati accolti unanimamente
bene io credo siano fatti con molta serietà, e credo
che questa sia la cosa importante, particolarmente dalla
parte dei bambini.
Questi libri non sono un prodotto biecamente commerciale
- non credo nemmeno che Madonna ne avesse bisogno - ma è
realmente la realizzazione di un suo desiderio che nasce
dalla sua situazione attuale cioè di una Madonna
madre di due bambini piccoli, come lei ha poi dichiarato
in conferenza stampa.
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MT: Parlando del modo in cui i libri sono
stati accolti, che ci può dire dell'Italia? Negli
Stati Uniti Le Rose Inglesi sono andate benissimo
e sono state in testa alle classifiche di vendita per settimane,
mentre per gli altri libri si é andato un po' a decrescere.
L'Italia è probabilmente un paese piuttosto diverso
e ha forse una tradizione differente rispetto al libro per
ragazzi?
VR: Credo che in Italia i libri siano stati accolti
con un grave pregiudizio iniziale. C'è da dire che
anche qui Le Rose Inglesi sono andate molto bene,
ovviamente i numeri sono tutti in proporzione, l'Italia
non è gli Stati Uniti ma Le Rose Inglesi
hanno avuto comunque un'ottima performance.
Per gli altri libri si è andati ovviamente a decrescere,
sulle Rose Inglesi c'è stato l'effetto dell'annuncio,
dell'attesa, del fatto che fosse il primo libro che tutti
volevano vedere e conoscere.
Credo ci sia stato un pregiudizio con il quale mi sono "scontrata"
e ho potuto verificare con mano tra gli addetti ai lavori
che hanno accolto un po' con sufficienza questo prodotto.
L'accusa più grave è stata quella di moralismo,
che sembrava ancor più grave perché riguardava
una persona come Madonna.
Credo
che in questo l'Italia si sia rivelata un poco per quella
che è, un po' chiusa e un po' bigotta, ma nonostante
questo i libri sono andati comunque bene e penso che siano
apprezzati per quello che sono, cioè dei bei libri
illustrati per bambini piccoli.
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MT:
Ha un libro preferito tra questi primi cinque, sia dal punto
di vista del testo che da quello delle illustrazioni?
VR: Mi è piaciuto molto Le Rose
Inglesi soprattutto perché ha un'illustrazione
molto fresca e anche nuova, mentre quello che ho preferito
in assoluto sia come illustrazioni sia come storia è
quello che sta uscendo in questi giorni, Pier de' Soldi,
perché è molto bello, è illustrato
in maniera veramente classica ma allo stesso tempo strepitosa
con dei colori bellissimi e ha una storia credo forte, molto
più forte che nelle Rose Inglesi, almeno
dal mio punto di vista.
MT:
Ha trovato qualche differenza di stile nella scrittura tra
un libro e l'altro?
VR: No, trovo che lo stile sia veramente
sempre uniforme, con una voce narrante sempre ben definita,
il narratore che si pone sempre nello stesso modo rispetto
alla narrazione, un narratore onnisciente ed esterno alla
storia che usa sempre lo stesso tipo di linguaggio molto
semplice, con quelle ripetizioni che sono classiche della
fiaba orale, della fiaba dei fratelli Grimm e della tradizione
che ne scaturisce.
Credo che Madonna non sia stata presuntuosa in questo, non
ha voluto inventatare nulla ma si è rifatta alla
tradizione classica della fiaba.
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MT: C'è stato un libro sui cui è
stato più difficile di altri lavorare? Alcuni libri
hanno delle particolarità inevitabilmente legate
alla lingua inglese, come sono state trattate nella traduzione
italiana?
VR: In tutti i libri sono presenti dei
vezzi dal punto di vista del dialogo dei personaggi che
per non incorrere nella "macchietta" sono stati
a volte trascurati nell'edizione italiana. La "sfida"
in quest'ultimo libro è stata più che altro
quella del titolo, che in inglese era Lotsa de Casha
ovvero lots of cash - un sacco di soldi - e per il quale
bisognava trovare qualcosa che rendesse il gioco di parole
e nello stesso tempo continuasse a funzionare come nome
proprio e non fosse completamente diverso dall'originale.
MT: In effetti quando hanno cominciato
a circolare i nomi tradotti nelle varie edizioni di tutto
il mondo mi domandavo come sarebbe stato tradotto Lotsa
in italiano. Ci sono stati molti “tentativi”?
VR:
Ci sono state molte proposte, io stessa ho fatto una sorta
di sondaggio perché essendo il libro una co-edizione
ci sono problemi di lunghezza delle parole che devono essere
trasferite in un layout grafico che è lo stesso per
tutte le lingue.
Ricordo delle proposte decisamente troppo lunghe che non
si sarebbero potute riprodurre nonostante fossero accattivanti
dal punto di vista del significato e credo che il titolo
scelto sia stato il miglior compromesso tra il problema
della lunghezza delle parole, il loro significato e il loro
suono.
Bisognava tener
conto di tutte queste componenti e credo che Pier de'
Soldi sia un titolo che possa funzionare.
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MT:
Già, c'è questo aspetto della stampa in contemporanea
che è particolare per questa serie di libri. Che
ripercussioni ha avuto sul vostro lavoro?
VR:
La stampa di molti paesi del Sud Europa è stata gestita
dall'Editoriale Llyod a Trieste che riceveva i layout di
stampa definitivi mentre a noi venivano inviati dei layout
di lavoro entro i quali inserire i testi tradotti.
Da un certo momento in avanti, ovvero dalla data di pubblicazione
delle Rose Inglesi in poi, ogni editore ha potuto
gestire le proprie uscite in autonomia e tutto si è
risolto in un problema di schedule, vista la necessità
di produrre i libri secondo le dati comuni scandite dalle
uscite americane, perché la co-edizione ha ovviamente
senso se si stampa tutta insieme.
Ci siamo
trovati quindi a volte a lavorare su libri che sono usciti
molto tempo dopo, ad esempio Pier de' Soldi è
per me un libro sul quale ho lavorato all'inizio dell'anno
che però è arrivato in libreria nel nostro
paese soltanto adesso.
MT: I libri non sono stati comunque tradotti
tutti insieme o il vostro lavoro si è svolto tutto
in un'unica battuta?
VR: No, é stato uno dopo l'altro.
Ci veniva inviata prima una bozza di testo perché
ci potessimo rendere conto, e poi arrivava il testo definitivo,
anche perché i testi sono stati molto lavorati, a
volte ci sono state delle modifiche dell'ultimo momento,
e per alcuni libri ci sono stati anche dei cambiamenti nell'ordine
di uscita rispetto a quanto programmato inizialmente.
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MT:
Come saprà nell'autunno del prossimo anno è
prevista l'uscita un nuovo racconto con le protagoniste
delle Rose Inglesi. Ha già cominciato a
lavorare su questo nuovo libro? E cosa pensa della possibilità
di adattare Le Rose Inglesi per una serie televisiva
o per il cinema, un progetto del quale si è parlato
recentemente?
VR:
Sono al corrente del nuovo libro in programma, ma non stiamo
ancora lavorando al progetto.
Vista l'accoglienza che i libri hanno avuto, che é
stata molto diversa da paese a paese, credo che ci saranno
editori che continueranno ed altri che si chiameranno fuori
da questa impresa.
Non so dire se continuerà ad avere la portata che
ha avuto all'inizio, come sempre aspetto di vedere i testi,
perché credo che sia così che i libri vadano
giudicati.
Spero che in questo caso il seguito non sia pretestuoso,
un “allungare il brodo” come si dice in gergo,
ma questo è qualcosa che spero di qualunque autore.
Mi auguro che ci sia un testo sufficientemente forte da
poter proseguire.
MT: Lei è allo stesso tempo la responsabile
della collana "Kids" per Feltrinelli ma anche
la traduttrice di questi cinque libri. E' stato perchè
li ha considerati un prodotto bisognoso di un'attenzione
particolare che ha voluto essere lei in prima persona ad
occuparsi della loro traduzione?
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VR:
E' proprio così, in effetti l'ho fatto perché
vengo dalla traduzione, prima di lavorare come editor per
Feltrinelli ho lavorato per diversi anni come traduttrice
e questi racconti erano testi brevi che però richiedevano
molta cura.
Per questo ho preferito occuparmene io, anche se non è
comune che il responsabile di una collana si occupi direttamente
della traduzione.
MT:
Dovendo uscire in seguito una o più nuove storie
in futuro vorrebbe quindi continuare ad occuparsene in prima
persona o questo è un "privilegio" che
sarebbe disposta a cedere?
VR: Non ho mai pensato a questo come ad
un privilegio perché il traduttore in questi libri
non è particolarmente visibile nonostante ci sia
dietro un grosso lavoro. Per chi se ne accorge c'è
anche merito ma non è un privilegio dal punto di
vista della visibilità.
Personalmente sono molto pignola sulle traduzioni che riceviamo
sulle quali faccio sempre un grande lavoro di verifica,
e per fare un grande lavoro su un testo breve, venti cartelle
al massimo, a volte anche dodici, è più rapido
tradurre in prima persona che rivedere il lavoro di un altro.
Questo specialmente quando, come in questo caso, ci sono
anche più del solito decisioni importanti da prendere.
Ad esempio nelle Avventure di Abdi si trova una
frase che in inglese ha un significato molto ambiguo e che
per questo è stata tradotta in italiano in due modi
diversi. La frase ricorrente, che è poi la morale
stessa della storia, "vai avanti così che sarà
per il tuo bene" ha in inglese anche un senso più
profondo, quello che "quello che si deve compiere si
compierà, devi incontrare il tuo destino".
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MT:
E' vero, è il messaggio centrale del libro…
VR:
Esattamente. Il senso profondo del libro è quello
di non remare contro il proprio destino, ma di assecondarlo
perché è così che sarai perfetto, un
messaggio estremamente complesso e profondo per un libro
per bambini.
Per fare questo lavoro al meglio e decidere dove questa
frase ricorrente dovesse avere maggiormente questa sfumatura
e dove potesse essere un po' più banalizzata con
"sarà per il tuo bene" mi sono fatta leggere
questi passaggi così come erano stati tradotti nelle
diverse lingue che conoscevo oltre all'inglese, quindi francese
e tedesco, per capire come gli altri si fossero orientati.
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E'
chiaro che è un tipo di lavoro che va un po' più
controllato da qui, dalla "centrale" e non si
può demandare ad un traduttore esterno perché
appunto si tratta di avere rapporti con gli altri editori,
e alla fine per un testo breve la cosa ideale è stata
che me ne occupassi direttamente io.
Se Feltrinelli continuerà in questa avventura e se
il testo si manterrà di questa lunghezza, compatibilmente
con i tempi di lavorazione credo che anche per amore di
continuità sarò sempre io ad occuparmene.
MT: Ha avuto occasione di regalare qualcuno
dei libri a dei bambini?
Come sono stati accolti?
VR: Oh si, molte, e sono sempre stati molto
apprezzati, moltissimo.
Anche perché sono le classiche fiabe, un po' come
le fiabe di Fabbri di anni fa, quei libroni che gli adulti
ti leggevano, non importa se tu fossi già in grado
di leggere o meno, e tu guardavi le illustrazioni aperte
davanti a te mentre ascoltavi l'adulto leggerle per te.
Queste fiabe di Madonna sono esattamente quel tipo di libri.
Quando li ho regalati a bambini in quella fascia di età
sono sempre piaciuti moltissimo… e poi profumano tantissimo!
Perché essendo in quadricromia su carta patinata
hanno quell'odore caratteristico molto forte…
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MT: Si,
il "contatto fisico" con il libro lascia davvero
a bocca aperta, e le illustrazioni sono davvero incredibili
viste dal vivo, in tutte le storie.
VR: Tutti gli illustratori con cui Madonna
ha lavorato per questo progetto sono artisti di fama mondiale
e il meglio di quanto il settore del libro illustrato per
bambini possa offrire. E' un progetto con uno standard di
qualità davvero molto elevato.
MT: Parlando
di un adulto che legge le storie a un bambino, sa che ora
sarà possibile ascoltare Madonna stessa leggere i
libri con il nuovo audiobook appena uscito negli Stati Uniti
e in Gran Bretagna.
VR: Si, e so che sono stati proposti anche
a noi, ma gli audiobook non sembrano funzionare in Italia,
per una serie di motivi, da quel che so anche titoli di
enorme successo non hanno avuto fortuna una volta trasposti
in audiobook.
MT: Grazie
Valeria per questa chiaccherata. E grazie per aver "dato
voce" a Madonna in questa edizione italiana dei libri!
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Il team di MadonnaTribe ringraziare Valeria
Raimondi, Editor della collana Kids
di Feltrinelli Editore
e traduttrice dell'edizione italiana
dei cinque libri per bambini di Madonna per la sua cortese disponibilià.
Grazie anche a Nicoletta Realini e all'ufficio
stampa di Giangiacomo Feltrinelli Editore per il prezioso aiuto.
Per le immagini da Pier de' Soldi e dagli altri libri per bambini:
© 2004-2005 by Madonna.
Tutti i diritti riservati. Per gentile concessione di Callaway
Arts & Entertainment e Giangiacomo Feltrinelli Editore.
Fotografia di Madonna © 2003 per gentile concessione di Gamma.
Tutti i diritti riservati.
Questa intervista © 2005 MadonnaTribe
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