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MT: Parliamo delle corografie del "re-Invention
Tour". C'è qualcosa che hai voluto inserire
che non avevi avuto la possibilità di fare pima?
JK: Sono davvero le canzoni a dirti come
deve essere la coreografia. Ho pensato a diverse maniere
in cui far muovere Madonna. In questo senso il tapis
roulant in "Nobody Knows Me" è stata una
cosa importante. La mia idea con questo palcoscenico era
che tutto dovesse muoversi, continuamente. E' come se non
potessi mai prevedere quello che stava per accadere, Una
sorpresa dietro l'altra.
Con questo voglio dire che, tecnicamente parlando, il palco
stesso è coreografato. Quel palco deve fare i conti
con una quantità incredibile di movimenti coreografici
durante il concerto.
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Così ho voluto che il palcoscenico facesse parte
della coreografia come pure che Madonna facesse parte
della coreografia, e che gli schermi e i ballerini fossero
parte della coreografia.
Questa cosa è in realta un'impresa in sè .
Avere tutto questo movimento che accadeva in contemporanea
era estremamente pericoloso. Voglio dire, quel palco è
una trappola mortale!
Conosci i meccanismi idraulici. Se qualcosa va storto,
Dio non voglia, non è che si fermano da soli, continuano
il loro movimento. Per questo abbiamo dovuto affrontare
molte questioni legate alla sicurezza per poter rendere
il tutto possibile.
Tutto é stato estremamente e intrinsecamente coreografato
e in questo é stato diverso dal "Drowned World"
tour, ma ogni tour ha una sua coreografia specifica, con
questo voglio dire che niente era lo stesso e nulla è
stato - per così dire - riutilizzato e nemmeno
riconoscibile come qualcosa che avevamo già utilizzato.
Non credo che tra questi due tour ci sia niente che si
somiglia. Quello che mi è piaciuto del "Drowned
World" tour è stata la scena orientale con
la geisha. E' stata la mia sequenza preferita. Madonna
che se ne andava in giro volando sulle funi è stata
semplicemente una delle cose che mi è piaciuta
di più vederle fare perchè si divertiva
così tanto a farla e poi si era dovuta mettere
a fare Kung Fu e a prendere tutti a calci nel sedere.
E' stato bellissimo.
MT: Una delle nuove
idee più belle del palco del "re-Invention
Tour" è stata la passerella sospesa. Faceva
parte della tua idea originale per il tour?
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JK:
Quella che hai visto non era l'idea originale. Effettivamente
c'era qualcos'altro prima. Era un tipo diverso di passerella
che si spingeva dentro la platea. Ma quello che è
successo è stato che... sapevo che volevo che Madonna
uscisse in mezzo al pubblico perchè l'essere così
"accessibile" è molto importante per i
fan. Hai la sensazione che tutti facciano parte del concerto,
e anche Madonna la pensa così su questo. Vuoi arrivare
il più possibile vicino alla gente.
MT: Si, è
stato incredibile per i fan.
JK: E' una cosa molto
importante. Ma così l'idea originale avrebbe bloccato
troppi posti a sedere perchè era pensata per essere
costruita per terra. Così abbiamo dovuto inventarci
un'altro modo per farla funzionare. eravamo determinati
a fare qualcosa che non era stato visto prima e quindi il
production manager disse "Perchè non la costruiamo
in aria?". Io dissi: "Si può fare?"
e ed è stato: "Non penso. Per cui proviamo".
E' una cosa che abbiamo sperimentato e non faceva parte
del progetto originale, che prevedeva qualcos'altro e la
passerella sospesa è stata qualle che l'ha rimpiazzata
e devo dire che la cosa aveva molto più senso così.
MT:
A dirti la verità ci chiedevamo come avreste fatto
a far scendere la passerella a Parigi con la gente nei posti
in piedi e non numerati. ma è funzionato benissimo.
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JK: C'ero a Parigi, quello che abbiamo
fatto è stato transennare le aree in cui la paserella
avrebbe dovuto toccare terra.
MT: Le coreografie definitive del tour
erano pronte quando le prove sono cominciate?
JK: Quando si tratta delle prove Madonna
e io abbiamo la stessa idea, ci piace che tutto sia preparato
perfettamente per mettere Madonna in condizione di fare
tutte le cose che aveva in programma percgè Sai,
ha una famiglia, un'agenda di appuntamenti fittissima, per
questo arriva alle prove per stare un certo numero di ore
e poi andare a casa, o al Kabbalah Centre o da qualsiasi
altra parte abbia bisogno di andare. Per fare in modo che
tutto questo accada io devo davvero essere sicuro che tutto
sia preparato in anticipo.
Quello che faccio quindi è incontrare i coreografi
qualche settimana prima dell'arrivo di Madonna. Comincio
a sviluppare tutto quanto e a trovare le idee e faccio io
la parte di Madonna così posso rendermi conto di
quali sensazioni si hanno dal suo punto di vista.
Provo lo spettacolo e tutte le coreografie in modo che possa
avere una idea di come spiegarle a lei. Dove si sposterà
nella scena e perchè proprio lì e quale è
il significato. Tutto questo si svolge per alcune settimane
prima del suo arrivo.
Ma attenzione, nel frattempo sto ancora facendo delle riunioni
con lei e sto' ancora lavorando al progetto del palco e nottetempo
incontro i diversi coreografi e do' loro istruzioni su quali
direzioni prendere diecndo fai così e fai cosà
e poi li incontro di nuovo e mi fanno vedere qualcosa di
quello su cui stanno lavorando e io mi metto a cambiare
le cose cinque, sei volte.
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Alla fine Madonna arriva e si mette li dove penso che possa
rendersi conto di tutto quanto. Arriva, vede il lavoro,
fa i suoi cambiamenti, dopodichè il numoro è
definito e possiamo procedere con il successivo.
Avevo predisposto
tre diversi ambienti di lavoro. La Music room. Per Madonna
e la band. La stanza principale per le coreografie, e poi
un'altro ambiente dove altri coreografi imparavano i pezzi,
dove si studiavano le parti più specifiche come le
acrobazie e la danza col fuoco, e le altre cose di questo
genere.
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MT: Nonostante tutto alcuni brani nella
setlist sono stati cambiati piuttosto tardi. "I'm
So Stupid" ad esempio.
JK: Si, "I'm So Stupid", la
terza canzone della scaletta, è stata una grande
sfida. Alla fine la terza canzone della scaletta è
stata "Frozen" ma in origine doveva essere "I'm
So Stupid".
Amo quella canzone. E ho pensato per tanto tempo di metterla
in quel punto dello spettacolo e tutti quanti volevamo
che fosse presente in quel punto ma, semplicemente, dal
punto di vista musicale non funzionava. Madonna è
un'artista e deve sentire le canzoni che si amalgamano
tra di loro in modo fluido e ha ritenuto che musicalmente
non potesse funzionare.
E alla fine sono stato molto contento che la canzone scelta
per quel momento sia stata "Frozen" perchè
è un pezzo bellissimo.
In effetti siamo passati da "Frozen" a un'altro
pezzo che era "Swim" da "Ray of Light"
e poi siamo tornati a "Stuoid" finchè
un giorno stavo ascoltando "Frozen" in macchina
e dissi a Madonna: "Sai, credo che dovrebbe essere
Frozen" e abbiamo messo insieme il pezzo e era semplicemente
perfetta.
E quelle immagini che avevamo sugli schermi e che erano
state montate all'inizio per "Swim", hanno funzionato
benissimo per "Frozen".
MT: Oh, il video di Chris Cunningham?
JK: Esatto. E' stato necessario rimontarlo ma
alla fine ha conservato quelle stesse sensazioni. In effetti
ha funzionato meglio per "Frozen".
MT: Come descriveresti il tuo rapporto
con le persone con cui lavori al tour? Ballerini, musicisti,
tecnici. Hai una grande responsabilità, quindi
forse devi essere un amico e un capo allo stesso tempo.
JK: Sono molto amichevole. Sono davvero in intimità
con tutti quelli che hanno lavorato a quel tour,
è come una famiglia, specialmente perchè
molti di noi hanno lavorato ai primi progetti insieme
con Madonna e molti dei ballerini sono - per così
dire - "riciclati" durante gli anni.
Certo, questa volta ce ne erano molti nuovi, che Madonna
non conosceva ma che invece io avevo conosciuto in altri
lavori. E' stato come una grande famiglia. E in ogni famiglia
ci sono molti momenti belli e molti momenti di tensione,
momenti in cui capitava di dire "Ma di che parli!?..
Ho detto questo".." e io come regista devo tenere
insieme tutto e devo far sì che tutti mantengano
davvero un atteggiamento positivo.
Questo è quello che faccio per la maggior parte
della mia giornata, cercare di mantenere la carica e l'energia
in tutte e tre le sale prova, perchè ci sono così
tanti tipi diversi di stati d'animo, gente a cui gira
storto, gente euforica, e devo far si che tutti restino
contenti e concentrati su un obiettivo principale che
è mettere insieme per Madonna questo spettacolo
incredibile.
MT:
E c'è stato un momento più
bello di altri mentre lavoravi al tour?
JK: Mi piace il fatto che "Material
Girl" faccia parte dello spettacolo (ride) perchè
Madonna anni fa disse in un'intervista che non l'avrebbe
mai più cantata...
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MT: Già.
JK: Mi piace l'idea di averla convinta a
farla.
MT: ...e ha funzionato bene, davvero molto
bene.
JK: Mi piace moltissimo quella canzone e quindi
sono stato contento, ma a parte quello... un momento particolare?
Sai, quando ripensi alle prove è veramente doloroso.
E' davvero un momento commovente ma sai cosa è che
lo rende eccitante? E' la parte creativa, il mettere tutto
insieme. Vederlo ancora con tutte le parti ancora da completare
e dover sempre immaginare come sarà quando il palco
si metterà a ruotare, e immaginare che avrai i grandi
schermi dietro di te. Questa parte è davvero molto
bella perchè lavori di immaginazione e vederlo poi
realizzato durante lo spettacolo è la migliore ricompensa.
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MT: Parliamo un po' più approfonditamente
di un'altra delle caznoni dello spettacolo: "Don't
Tell Me". Durante il tour è stat suonata in
due versioni diverse. Quella "French Musette"
e quella "Bittersweet/Rolling Stone".
Era l'idea iniziale di averene due versioni o è stato
qualcosa che vi siete inventati in corsa?
JK: E' successo dopo, durante
il tour, ed è stata soprattutto opera di Stuart (Price),
il direttore musicale. Ha avuto una parte molto importante
in quel tipo di situazioni, e nel decidere come fare "Don't
tell Me".
L'idea di farla con uno stile francese è stata di
Madonna e mia, stavamo cercando un'altra ambientazione che
funzionasse bene.
Chiaramente non volevamo ripetere o ri-creare lo stile country
un'altra volta. Madonna aveva questo libro d'arte francese
pazzesco con queste foto bellissime e quella è stata
l'ispirazione per quel numero.
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MT: Oh davvero?. Ok arriviamo dritti al punto (ridendo).
Pensi che Madonna tornerà in tour presto? Abbiamo
questa impressione...
JK: Lo spero (ridendo)... lo spero.
Madonna ha ancora tanto da dare come sempre e sarebbe bellissimo
vederla in tour di nuovo e credo che ai fan piacerebbe moltissimo,
giusto?
MT: Durante il "Drowned World Tour"
e il "re-Invention" hai seguito il tour "on
the road" da città a città?
JK: No.
seguo sempre il tour per le prime settimane iniziali, sostanzialmente
quando tutto si mette in moto lo seguo per le prime due
settimane. Dopo di che ho due assistenti che lo seguono
"on the road". Uno si occupa dell'Europa e l'altro
degli Stati Uniti.
MT: Hai avuto molte occasioni di vedere
lo show in Europa questa volta?
JK: Assolutamente, vado e vengo continuamente
durante il tour.
Se Madonna vuole cambiare qualcosa o se qualcosa le viene
a noia o se vuole semplicemente il mio supporto o se ha
la sensazione che lo spettacolo abbia bisogno di aggiustamenti
allora io vado dove mi chiama. E mi è capitato diverse
volte di venire in Europa.
MT: E allora dimmi, i fan europei sono
differenti?
JK: I fan di Madonna in Europa in generale
sono pazzi. Pazzi, nel senso positivo del termine. Sono
davvero scatenati. Amo l'energia dei fan europei.
MT: Cosa possiamo aspettarci dal DVD del
tour? Quando è uscito il DVD del "Drowned World
Tour" i fan speravano di trovare il video di "Paradise
(not for me)" o le proiezioni degli schermi come bonus.
C'è la possibilità che il DVD del "re-Invention"
Tour" abbia degli extra davvero speciali?
JK: Non te lo dirò
mai. può darsi che lo sappia ma non te lo dirò
mai (ridendo).
MT: Aha sai fare il tuo mestiere in modo
impeccabile Jamie.
JK: Tutto quello che posso dire è
che i fan saranno davvero soddisfatti del DVD quanto uscirà
perchè ci troveranno davvero ciò che desiderano.
MT:
Questa è davvero una bella notizia, quindi sarà
valsa la pena di aspettare. |
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JK: Si, perchè deve essere
presentato nel modo giusto e c'è anche il documentario
che deve uscire e c'è una serie di cose che devono
essere fatte prima.
MT: Già, in effetti stiamo tutti
aspettando il DVD del concerto e il documentario. Come è
stato trovarti a lavorare avendo la troupe del documentario
intorno. Sono stati presenti sin dall'inizio se non sbaglio.
JK: Si, c'erano, ma devi capire che io
ne sono dovuto restare fuori principalmente perchè
ero cos' tanto occupato e pre-occupato a preparare lo spettacolo
e come ti ho detto sono la persona che deve far si che ogni
cosa funzioni e per questo la responsabilità del
documentario è soprattutto di Madonna.
Non ho fatto molto caso a loro per quanto ero preoccupato.
Ero così impegnato che non facevo nemmeno caso alle
telecamere della troupe che mi giravano intorno.
Mi piace molto il regista, Jonas (Akerlund). Abbiamo lavorato
con Jonas altre volte in passato. Abbiamo fatto "American
Life" insieme. E' semplicemente una gran persona e
così avere lui e la sua troupe che ci seguiva...
non avremmo potuto chiedere di meglio.
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MT:
In che modo l'aver lavorato con Madonna ti ha cambiato,
sia come artista che come persona?
JK:
Più di ogni altra cose credo che mi abbia fatto aprire
ed acquistare sicurezza e credere nelle mie idee e nelle
mie ideazioni, perchè ha allargato le mie vedute
e mi ha supportato tanto in ciò in cui credevo e
nelle cose che inventavo.
Per me questo tipo di sostegno è stato una sorta
di propellente e mi ha fatto capire che sono capace di fare delle
cose incredibili, Madonna è grande in questo. Se
Madonna crede in te ti spingerà davvero a diventare
una persona migliore nello stesso modo in cui ha spinto
se stessa a diventare migliore e a rinnovarsi continuamente.
Anche solo questa cosa in se è qualcosa di meraviglioso
perchè Madonna è una grande fonte di ispirazione.Ma
in più è anche estremamente professionale,
e anche questo mi ha davvero aiutato e la mia carriera ne
ha tratto beneficio grazie al modo in cui lei si rapporta
e gestisce il lavoro. Io
lavoro in quello stesso modo e la gente lo apprezza.
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MT: C'è una performance di Madonna
alla quale hai lavorato di cui vai particolarmente fiero?
JK: La prima, credo. Non so se "Human
Nature" sia il momento di cui vado più orgoglioso,
ma è stato il momento che ha definito il rapporto
tra Madonna e Jamie. Per me è qualcosa che ha un
posto a parte nella mia testa, perchè è stato
lì che tutto è iniziato. Ho avuto la possibilità
di liberare tutte le mie idee, lasciarle andare e lei è
stata la prima persona che le ha davvero recepite.
Per me quello è stato un gran momento... oh e poi
c'è "il bacio"...
Credo che il bacio agli MTV Awards sia stato un momento
divertente da prendere per quello che era. L'ho apprezzato
per il fascino del kitsch e per il valore "pop"
che ha avuto. |
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MT: E se dovessi scegliere una performance di uno
degli altri artisti con cui hai lavorato?
JK: I momenti di cui vado più fiero?
Ogni volta che posso far avere ad un'artista una standing
ovation. Come Ricky Martin ai Grammies o Shakira ai Latin
Grammies. Ogni volta che ho l'occasione di contribuire a
definire la cultura pop o avere un momento memorabile come
per Jennifer Lopez nel video di "I'm glad" dove
abbiamo ricreato "Flashdance". Ogni cosa di questo
genere, di cui la gente si siede a parlare. Sono questi
i momenti di cui vado più fiero.
MT: Qual'è la sfida più grande, lavorare
su una produzione televisiva, occuparti delle coreografie
di un video o dirigere un tour?
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JK: Mi
piace dirigere i tour perchè è lì ch
hai il contattao con il pubblico dal vivo. Niente è
come vedere il pubblico contento.
MT:
Hai qualche rimpianto per non essere più sul palco
come ballerino?
JK: No, mi piace davvero quello che faccio
ora. A dire il vero ultimamente ho dovuto ballare molto
per questo really "Nike Rockstar Workout" che
sto promuovendo. Per cui devo ballare e muover un po' il
sedere...
Ma non vorrei mai tornare a ballare in un tour o a fare
il ballerino in un video musicale. Non fa per me. E' qualcosa
che ho fatto e sono andato oltre, Mi piace ma fa parte di
un momento diverso della mia vita. Mi piace molto dire alle
persone quello che devono fare.
MT: Quindi è come se avessi un tipo
diverso di rapporto con il pubblico adesso.
JK: Oh si, mi piace essere quello che racconta
la storia. Mi piace dire alle persone quello che devono
fare e mi piace raccontare una storia.
MT: Stavi parlando di Nike prima. Ci racconteresti
qualcosa di più su questo progetto?
JK: Innanzitutto Nike è un'azienda enorme
e miliardaria, conosciuta in tutto il mondo.
Sono il portavoce e il consulente creativo per Nike Woman
e ho un accordo di sponsorizzazione con Nike per due anni.
Questo mi permette di creare e sviluppare una linea di abbigliamento
per la danza, che comprende anche anche scarpe e accessori,
che è una occasione incredibile per chiunque faccia
il coreografo o lavori nel campo della danza.
E' un ruolo meraviglioso e molto ambito e poi ho creato
queste tecniche di allenamento per Nike, chiamate "Nike
Rockstar Workout".
Ho la possibilità di fare tutto questo e in effetti
Madonna ha partecipato a una delle mie dimostrazioni per
Nike a New York.
Ho fatto un lancio in grande stile della linea Nike Women
e del progetto Rockstar e Madonna è venuta alle prove
(ride). E' stata così buffa, faceva "Che stai
facendo? perchè io non sono coinvolta in questa cosa?
Che fai sviluppare un'idea senza di me"? E' stata cosa divertente
e carina.
Ad ogni modo, è stato davvero bello avere quel supporto
ma la cosa principale è che questa iniziativa di
Nike è un'occasione enorme per la danza, per la dance
community, per la diffusione dell'idea di Danza come sport
in tutto il mondo.
MT: E' una cosa molto bella.
Posso chiederti ancora una cosa? C'è un artista con
cui ancora non hai lavorato e con cui ti piacerebbe farlo
in futuro?
JK: Sono coì tanti quelli con cui
ho lavorato. Non saprei.. forse nella mia prossima vita,
sai come, se credi in una vita passata e una futura....
Ho lavorato con talmente tanti grandi artisti, Dovrebbe
essere qualcuno che non è più tra noi. Quello
che mi viene subito in mente è Gene Kelly. In effetti,
sono un grande fan di Gene Kelly, per cui se dovessi mai
reincarnarmi in una vita passata e avere la possibilità
di conoscerlo sarebbe una benedizione.
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MT:
Come ci si sente ad essere Jamie King? Sei cambiato molto
dai primi tempi?
JM: Mi sento sempre lo stesso. Come se
stessi cominciando ora.
MT: Jamie, grazie
davvero. E' stato un onore averti con noi e ti auguriamo
il meglio per tutti i tuoi progetti.
JM: Di niente, e grazie.
Ciao Ciao.
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